Se possedessi una vetreria e mi fosse concesso di passare porta a porta con un mezzo a raccogliere il vetro, sarei disposto a devolvere del denaro al comune.
Lo stesso se avessi una cartiera, un centro raccolta ferro, alluminio, umido e legna. Avrei risorse da riciclare a costi molto limitati.
Così i costi di raccolta comunali e i costi di smaltimento scomparirebbero.
Come mai questo non viene fatto? Come mai i costi sociali per i rifiuti sono così elevati?
So cosa state pensando, e di sicuro ci avete azzeccato.

Probabilmente il mio articolo potrebbe terminare qui, ma in questo tempo di crisi vorrei lanciare un sasso nello stagno e proporre una opportunità di lavoro onesto, redditizio e sostenibile: La raccolta privata dei materiali differenziati porta a porta.
I privati e le aziende insoddisfatte del proprio lavoro possono riqualificarsi e innescare il ritiro e vendita delle materie riciclabili. Pensate non sia redditizio? Pensate ai tedeschi che si fanno pagare per ricevere i nostri rifiuti.
Il ritiro di bottiglie, giornali e quant'altro dai privati non è vietato e non rientra in severi regolamenti per la gestione dei rifiuti.
Il risultato?
Oltre a creare nuovi posti di lavoro elimineremo la tassa sui rifiuti.
Qualcuno di voi dirà: ma già succede!. Vero, ma a costi elevati, con rischiose infiltrazioni mafiose e con differenziazione ridicola, circa al 34% medio italiano.

Le soluzioni sono dietro l'angolo, ma non possiamo aspettare che amministrazioni poco propositive o peggio con interessi poco chiari propongano soluzioni di questo tipo; NON LO FARANNO MAI.
Dobbiamo volerlo noi e poi dobbiamo riformare le svogliate amministrazioni, causa dell'attuale situazione.